LA VOCE
IL FALSO MITO DEL NUMERO FISSO DI POSTI DI LAVORO
22.11.2011
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Il grafico mostra sull’asse orizzontale la percentuale di uomini tra 55 e 64 anni che lavorano e, sull’asse verticale, la percentuale di uomini fra i 20 e i 29 anni disoccupati.
Molti credono che ci sia un numero fisso di posti di lavoro e che, dunque, forzando i lavoratori più anziani ad andare in pensione, si creino opportunità di lavoro per i giovani. Questa tesi ha fornito il sostegno a chi si è opposto all’innalzamento dell’età di pensionamento in linea con l’allungamento della speranza di vita. Il grafico ci dice invece che nei paesi in cui il tasso di disoccupazione dei giovani (20-29 anni) è più basso, ci sono anche più persone tra i 55 e i 64 anni che lavorano. Viceversa nei paesi in cui meno lavoratori anziani hanno un impiego ci sono anche più disoccupati giovani.
Molti credono che ci sia un numero fisso di posti di lavoro e che, dunque, forzando i lavoratori più anziani ad andare in pensione, si creino opportunità di lavoro per i giovani. Questa tesi ha fornito il sostegno a chi si è opposto all’innalzamento dell’età di pensionamento in linea con l’allungamento della speranza di vita. Il grafico ci dice invece che nei paesi in cui il tasso di disoccupazione dei giovani (20-29 anni) è più basso, ci sono anche più persone tra i 55 e i 64 anni che lavorano. Viceversa nei paesi in cui meno lavoratori anziani hanno un impiego ci sono anche più disoccupati giovani.
Grafico a cura di Isabella Rota Baldini