mercoledì, giugno 01, 2011

E' così come scrive Michele Serra:

i cittadini di centrosinistra votano candidati credibili, indipendentemente dal partito, ma i leader di centrosinistra hanno saputo fare lo stesso salto di qualità?


L’AMACA del 01/05/2011 (Michele Serra).

Il centrosinistra non è la somma (variabile) dei partiti che lo compongono. È molto di più, qualitativamente e (soprattutto) quantitativamente. È la somma dei cittadini italiani disposti a votarlo, ai quali importa nulla se il candidato è del Pd, di Sel, dell’Idv o altro: basta che sia un candidato credibile, e che sia scelto con le primarie, e sarà il candidato di tutti.

Questa, in sintesi, è la lezione di questo fantastico voto. Ora si tratta di capire se i leader hanno fatto lo stesso salto di qualità dei loro elettori. O se qualcuno ha ancora intenzione di mestare nel fondo disseccato della vecchia politica, pasticciando con accordi di vertice, patti opachi, spartizioni di potere, furbate tattiche, sgambetti reciproci tra i dinosauri della nomenklatura. Costoro, se come Berlusconi non hanno avuto il tempo per stabilire la data del loro funerale, facciano almeno lo sforzo di stabilire la data della loro resa incondizionata alla volontà del loro stesso popolo. Mettano i loro incarichi, le loro fondazioni, le loro logore reputazioni di ex-strateghi a disposizione del movimento, evitando di disturbare chi ha vinto e scoprendo – meglio tardi che mai – il piacere dell’umiltà. Lavorino per gli altri e non per se stessi. La smettano di spiegarci che cosa dobbiamo fare. E ci chiedano: “Che cosa vi serve?”

Da Repubblica del 01/05/2011.