martedì, ottobre 20, 2009

Doccia fredda sull'istruzione: in Finanziaria 7,3 miliardi in meno in 3 anni

ILSOLE24ORE.COM > Notizie Norme e Tributi
di Claudio Tucci
20 ottobre 2009

Meno 7,3 miliardi di euro. A tanto ammontano i risparmi che il ministero dell'Istruzione dovrà centrare per i prossimi 3 anni. Un miliardo e 600mila euro, nel 2010, 2,5 miliardi, nel 2011, e 3,2 miliardi nel 2012. Destino analogo per università ed enti pubblici di ricerca, a cui non solo è fatto espressamente divieto di aumentare il proprio indebitamento netto, già alle stelle, specie in alcune strutture del Centro-Sud, ma, anche, di tenere a freno le richieste finanziarie, che, per il 2010, non potranno superare i soldi ricevuti, a consuntivo, l'anno precedente, incrementati, a seconda dei casi, di un modestissimo 3 o 4 per cento. È appena sbarcata in Senato, il 7 ottobre scorso, la nuova manovra di bilancio per il 2010 (la cui approvazione definitiva dovrà avvenire entro dicembre) e già per l'Istruzione si profila l'ennesima "doccia fredda", con la conferma, anche per il prossimo triennio, della cura "da cavallo" introdotta con la manovra estiva 2008.
Invece di investire in scuola, Università, ricerca, nella fase di crisi...


Scuola: in Finanziaria ancora tagli per l'offerta formativa

ILSOLE24ORE.COM > Notizie Norme e Tributi
di Claudio Tucci
19 ottobre 2009


Si riducono sempre di più i fondi a disposizione della scuola. Già quest'anno ci sarà un taglio di 40 milioni di euro per l'offerta formativa. Ma la vera stangata arriverà nel 2011-2012, quando la "speciale dote" nelle mani di scuole e uffici scolastici, introdotta nel 1997, con la legge 440, per sostenere, anche, formazione del personale, handicap, innovazione e alternanza scuola-lavoro, passerà a quota 99,5 milioni di euro. Praticamente, un terzo della consistenza originaria: 274 milioni di euro. La notizia è contenuta negli allegati alla manovra di bilancio 2010, appena sbarcata in Senato e, in particolare la Tabella C, che evidenzia la quantificazione, anno per anno fino al 2012, degli stanziamenti previsti per alcuni fondi speciali della scuola.

giovedì, ottobre 08, 2009

Da leggere



Il caso L'Italia prima per finanziamenti europei, ma poi i progetti vengono realizzati altrove

Finiscono all'estero i soldi per la ricerca

dall'inviato LAURA MONTANARI
Bravi e ben formati, i ricercatori italiani, ma se ne vanno o se ne sono già andati: scelgono i laboratori e i centri di ricerca all'estero per portare avanti i loro studi. L'Italia non solo non argina la fuga dei cervelli, non riesce nemmeno ad attrarre scienziati da altre parti del mondo.
È la fotografia che ci consegna l'Erc, l'European Research Council, la cassaforte che finanzia idee e progetti scientifici provenienti da ogni parte del mondo che verranno realizzati in Europa.....Le spine: dei 32 progetti italiani vincitori, ben 18 verranno realizzati oltre frontiera, soprattutto nel Regno Unito (8) e in Francia (4). Così precipitiamo al settimo posto nei Paesi che ospitano le ricerche più innovative. Sul podio sale il Regno Unito (43), la Francia (31) e la Germania (28).....Altro indizio preoccupante: nei Grant 2009 sono soltanto due i ricercatori stranieri (un fisico olandese a Padova e una oncologa romena a Milano) che hanno scelto l'Italia per realizzare i loro studi.



Nell’hit parade delle 100 migliori università del mondo compilata annualmente dal Times Higher Education scende per la prima volta il numero di quelle nordamericane (42 nel 2008; 36 nel 2009) mentre cresce la presenza delle università europee (39 sono rappresentate tra le top 100 contro 36 del 2008).
.....
Ma dal boom del vecchio continente, purtroppo, è completamente esclusa l’Italia. L'unica università del Bel Paese presente nelle top 200 è infatti l'Università di Bologna che si piazza al 174° posto, davanti alla Sapienza (la più grande università italiana) che è rimasta al 205°, come lo scorso anno. Dalla graduatoria emerge che la performance media delle italiane è peggiorata quest’anno, anche se Bologna e IlPolitecnico di Milano hanno entrambe migliorato la propria posizione.