venerdì, dicembre 29, 2006

sabato, dicembre 16, 2006

Ho ritrovato un vecchio ritaglio di giornale con il discorso di Steve Jobs, il fondatore della Apple insieme a Steve Wozniak, pronunciato nel giugno del 2005 alla cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford. E' un discorso molto bello, una grande lezione di vita. Ho ritenuto opportuno segnalarlo nel blog, anche se è stato pronunciato un anno e mezzo fa. Un insegnamento e uno stimolo importante in questa fase della mia vita. Di seguito riporto alcuni passaggi particolarmente significativi.
"Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita" ...
"Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita" ...
"Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate" ...
"Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro ... Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia ... è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico e adesso sto bene. Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio ... Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità. Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario" ...
"Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli"

venerdì, dicembre 08, 2006

CONVEGNO
IL LABORATORIO ICTinnova
www.ictinnova.it

14 Dicembre 2006, ore 9:30
Aula del Chiostro, Facoltà di Ingegneria
Via Eudossiana 18, S.Pietro in Vincoli - Roma

Gli obiettivi che il Laboratorio si propone di raggiungere sono finalizzati a favorire e sostenere i processi di innovazione e di diffusione di nuove tecnologie nella provincia di Roma. In particolare, si propone di consolidare e sviluppare i rapporti di collaborazione tra i soggetti della filiera dell’innovazione: il mondo della ricerca e dell’università, il mondo dell’impresa, in particolare delle PMI, le istituzioni territoriali.
Saranno selezionati giovani talenti per operare nel Laboratorio con la corresponsione di borse di stage.
Lo sviluppo di idee innovative finalizzate alla progettazione di nuove iniziative imprenditoriali (spin-off) basate sull’applicazione delle tecnologie dell’ICT coinvolgerà settori chiave per il territorio della provincia romana, oltre che per la regione e il paese in generale: attività e beni culturali, sicurezza.
Il Laboratorio avrà sede presso le strutture del Tecnopolo Tiburtino e del Dpt. INFOCOM.

Programma
ore 9:30 - 10:00
Registrazione partecipanti ed inizio lavori
Saluto di apertura
Tullio Bucciarelli, Preside Facoltà di Ingegneria - Università “La Sapienza”
Presentazione del LABORATORIO ICTinnova
Gianni Orlandi, Dipartimento INFO-COM e Presidente AURIS onlus
Illustrazione delle attività del LABORATORIO ICTinnova
Rita Besson, Segretaria AURIS onlus
Interventi:
Silvia Costa, Assessore all’Istruzione, Diritto allo studio e Formazione Regione Lazio
Mario Michelangeli, Assessore alla Tutela dei Consumatori e Semplificazione
Amministrativa Regione Lazio
Raffaele Ranucci, Assessore allo sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo
Regione Lazio
Bruno Manzi, Assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive Provincia di Roma
Marco Causi, Assessore alle politiche economiche, finanziarie e di bilancio Comune di Roma
Goffredo Bettini, Presidente Fondazione Musica per Roma
Gianni Celata, Direttore Distretto dell’audiovisivo e ICT
Luigi Agostini, Consiglio di Amministrazione INAIL
Brunetto Tini, Presidente Tecnopolo Tiburtino
Alessandro Schiavone, A. D. Europrogetti & Finanza S.p.A
Dibattito
Ore 13.00 Conclusione del convegno e buffet aperitivo a base di prodotti enogastronomici
della Regione Lazio.

Il Laboratorio è finanziato con le risorse relative all’Avviso Pubblico Misure D.3 e D.4 – Azione B “Sostegno alla nascita di impresa”, nell’ambito della Sovvenzione Globale Misure D.3 e D.4 - P.O.R. Lazio Obiettivo 3 FSE 2000-2006, gestita dall’Organismo intermediario Europrogetti & Finanza S.p.A.

Partecipano rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, delle forze politiche, del mondo dell’impresa, dell’università, della ricerca e dell’innovazione, giovani dottori di ricerca, dottorandi, assegnisti di ricerca, neolaureati e laureandi impegnati in tesi di laurea sperimentali provenienti dalle Facoltà di Ingegneria romane
Nel corso del Convegno i giovani ingegneri interessati al Laboratorio potranno intervenire e avanzare richieste di chiarimento

domenica, dicembre 03, 2006

L’ultimo libro di J. Stiglitz La globalizzazione che funziona
Dopo essere diventato un punto di riferimento per i no-global di tutto il mondo con "Globalization and its discontent", anche per Joseph Stiglitz (Nobel per l'economia nel 2001) è venuto il momento di passare alle proposte su come far funzionare meglio la globalizzazione che c'è. Tito Boeri e Francesco Daveri ne discutono con lui.
Intervista di Tito Boeri e Francesco Daveri; Realizzazione a cura di Davide Baldi e Ludovico Poggi
21-11-2006

Fonte: Lavoce.info

sabato, dicembre 02, 2006

Conversazone con Giulia Rodano, Assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio

Nell’ambito dell’attività dell’Associazione AURIS onlus, abbiamo progettato lo svolgimento di momenti periodici di vita sociale che abbiano un taglio culturale, ma anche di incontro piacevole. Stiamo, quindi, organizzando “Conversazioni con……” che vedranno la presenza, di volta in volta, di personaggi autorevoli, protagonisti della vita culturale, istituzionale, politica, produttiva della città e del paese su temi di interesse della nostra Associazione. Gli appuntamenti si svolgeranno nel tardo pomeriggio, al caffè letterario Tumas Book Bar, in Via dei Sabelli 17, a San Lorenzo e si concluderanno con un aperitivo offerto dall’Associazione. Avremo così la possibilità di ritrovarci simpaticamente insieme, ma anche di dar vita ad utili occasioni di confronto e di riflessione.
Il primo appuntamento è “Conversazone con Giulia Rodano, Assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio”, e si terrà mercoledì 6 dicembre, dalle ore 18.00 alle ore 20.00

mercoledì, novembre 29, 2006

«Giù le mani da Internet»
La Stampa del 29 novembre2006
Inaccettabile la proposta del ministro Fioroni di colpire i siti che diffondono immagini illegali. Internet è nata come rete libera. L'unica strada possibile è l'autoregolamentazione e la deontologia
Anche i greci usavano il computer. Svelati i misteri di Antikythera
Su Nature è stato pubblicato uno studio di un gruppo di ricerca internazionale in cui viene riportata una dettagliata analisi del meccanismo di Antikythera, un antichissimo macchinario greco a ingranaggi risalente al 65 a.C
"La Repubblica" del 29 novembre 2006



di Gianni Orlandi
"Corriere della Sera" del 24 novembre 2006

venerdì, novembre 10, 2006

Si è svolto con molto successo il primo incontro del Gruppo di coordinamento de "I saperi per il Partito Democratico"
Lunedì 16 ottobre 2006, presso l’Aula del Chiostro della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma La Sapienza, si è svolto il primo incontro del Gruppo sul tema “I saperi per la riforma della politica”.

L’ampia e attiva partecipazione, oltre alle numerosissime adesioni pervenute da parte di colleghi interessati che non hanno potuto essere presenti, ha ulteriormente confermato quanto siano diffuse e condivise l’esigenza e la volontà di un impegno del mondo dei saperi, dell’università, della ricerca e dell’innovazione, per portare un contributo fattivo e diretto alla costruzione del Partito Democratico.

Nella discussione sono emersi numerosi spunti di riflessione e di dibattito, proposte per organizzare la nostra iniziativa e sono state individuate le prime linee di azione:
1. Elaborare un “Manifesto” contenente le nostre priorità programmatiche e organizzative da prospettare e proporre alle forze politiche, ai soggetti e ai movimenti impegnati nella costruzione del Partito Democratico.
2. Estendere le adesioni al Gruppo di coordinamento “I saperi per il Partito Democratico” anche a livello nazionale, avvalendosi delle reti di rapporti scientifici e interpersonali di ciascuno di noi, nella consapevolezza che più siamo e più contiamo
3. Formare un gruppo organizzativo di referenti che faciliti e renda più efficiente la gestione e lo sviluppo delle attività.
4. Esaminare l’ipotesi di realizzare un nostro progetto di “Scuola politica” orientata alla rifondazione della cultura del fare politica e del rapproto tra cultura, scienza e politica.

Siamo tuttti invitati a inviare contributi per la definizione del nostro “Manifesto” e per il possibile progetto di “Scuola politca”, ad estendere le adesioni al Gruppo di coordinamento, a segnalare l’eventuale disponibilità ad un impegno più continuo nel gruppo organizzativo di referenti. Dobbiamo procedere con velocità perché i tempi del processo di costruzione del Partito Democratico corrono. Entro la prima metà di novembre organizzaremo un incontro del gruppo organizzativo di referenti per programmare le prossime iniziative e avviare la sstematizzazione delle delle idee e delle proposte, che siete pregati di inviare al più presto.

domenica, ottobre 08, 2006

Primo incontro del Gruppo di coordinamento “I saperi per il Partito Democratico”:

"I saperi per la riforma della politica"
Lunedì 16 ottobre 2006
Ore 17.00
Aula del Chiostro - Facoltà di Ingegneria
Università di Roma La Sapienza
Via Eudossiana 18 (S. Pietro in Vincoli)


Il mondo dei saperi:
un patrimonio importante di conoscenze, di competenze, di esperienze
da mettere a frutto per costruire un partito che:
- sia veramente democratico e non la sommatoria di partiti o di pezzi di partiti attuali;
- si doti e aggiorni continuamente i propri codici di interpretazione della realtà di una
società profondamente mutata e soggetta a sempre più rapidi cambiamenti;
- torni a guardare al mondo dei saperi, come ad un settore strategico per lo sviluppo e la
competitività nell’economia della conoscenza, ma anche come ad un insostituibile
serbatoio di idee, di apporti e di competenze per costruire una politica consapevole
di progresso.
Di seguito vengono riportati alcuni articoli, apparsi recentemente silla stampa, sulla questione del socialismo e della costruzione del Partito Democratico

I nuovi schiavi del mercato globale
di Eugenio Scalfari - pubblicato su "La Repubblica" del 29 settembre 2006

I socialisti e il nuovo capitalismo
di Giorgio Ruffolo - pubblicato su "La Repubblica" del 14 settembre 2006

Il ruolo del socialismo nella società ingiusta
di Fausto Bertinotti - pubblicato su "La Repubblica" del 13 settembre 2006

Democratici e socialisti il futuro è l’Europa
di Piero Fassino - pubblicato su "La Repubblica" del 11 settembre 2006

La funzione moderna del socialismo
di Alfredo Reichlin - pubblicato su "La Repubblica" del 8 settembre 2006

Dal socialismo al nuovo partito democratico
di Walter Veltroni - pubblicato su "La Repubblica" del 2 settembre 2006

Il socialismo è morto la sinistra no
di Anthony Giddens - pubblicato su "La Repubblica" del 29 agosto 2006

Manifesto per un partito, non per una fusione
di Michele Salvati - pubblicato su "Il Riformista" del 30 giugno 2006

sabato, settembre 30, 2006

L'intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer del 1981 sulla questione morale, che riporto di seguito, è quanto mai attuale

La questione morale
Intervista a Enrico Berlinguer di
Eugenio Scalfari

Repubblica, 1981


* * *
La passione è finita?
Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto-boss". La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora...

Lei mi ha detto poco fa che la degenerazione dei partiti è il punto essenziale della crisi italiana.
È quello che io penso.

Per quale motivo?
I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c'è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti.

Lei fa un quadro della realtà italiana da far accapponare la pelle.
E secondo lei non corrisponde alla situazione?

Debbo riconoscere, signor Segretario, che in gran parte è un quadro realistico. Ma vorrei chiederle: se gli italiani sopportano questo stato di cose è segno che lo accettano o che non se ne accorgono. Altrimenti voi avreste conquistato la guida del paese da un pezzo.
La domanda è complessa. Mi consentirà di risponderle ordinatamente. Anzitutto: molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. Vuole una conferma di quanto dico? Confronti il voto che gli italiani hanno dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. È un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti. Ebbene, sia nel '74 per il divorzio, sia, ancor di più, nell'81 per l'aborto, gli italiani hanno fornito l'immagine di un paese liberissimo e moderno, hanno dato un voto di progresso. Al nord come al sud, nelle città come nelle campagne, nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari. Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia, anche a distanza di poche settimane.

Veniamo all'altra mia domanda, se permette, signor Segretario: dovreste aver vinto da un pezzo, se le cose stanno come lei descrive.
In un certo senso, al contrario, può apparire persino straordinario che un partito come il nostro, che va così decisamente contro l'andazzo corrente, conservi tanti consensi e persino li accresca. Ma io credo di sapere a che cosa lei pensa: poiché noi dichiariamo di essere un partito "diverso" dagli altri, lei pensa che gli italiani abbiano timore di questa diversità.

Sì, è così, penso proprio a questa vostra conclamata diversità. A volte ne parlate come se foste dei marziani, oppure dei missionari in terra d'infedeli: e la gente diffida. Vuole spiegarmi con chiarezza in che consiste la vostra diversità? C'è da averne paura?
Qualcuno, sì, ha ragione di temerne, e lei capisce subito chi intendo. Per una risposta chiara alla sua domanda, elencherò per punti molto semplici in che consiste il nostro essere diversi, così spero non ci sarà più margine all'equivoco. Dunque: primo, noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni. Ecco la prima ragione della nostra diversità. Le sembra che debba incutere tanta paura agli italiani?

Veniamo alla seconda diversità.
Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata.

Onorevole Berlinguer, queste cose le dicono tutti.
Già, ma nessuno dei partiti governativi le fa. Noi comunisti abbiamo sessant'anni di storia alle spalle e abbiamo dimostrato di perseguirle e di farle sul serio. In galera con gli operai ci siamo stati noi; sui monti con i partigiani ci siamo stati noi; nelle borgate con i disoccupati ci siamo stati noi; con le donne, con il proletariato emarginato, con i giovani ci siamo stati noi; alla direzione di certi comuni, di certe regioni, amministrate con onestà, ci siamo stati noi.

Non voi soltanto.
È vero, ma noi soprattutto. E passiamo al terzo punto di diversità. Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza. Non vogliamo seguire i modelli di socialismo che si sono finora realizzati, rifiutiamo una rigida e centralizzata pianificazione dell'economia, pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale, che l'iniziativa individuale sia insostituibile, che l'impresa privata abbia un suo spazio e conservi un suo ruolo importante. Ma siamo convinti che tutte queste realtà, dentro le forme capitalistiche -e soprattutto, oggi, sotto la cappa di piombo del sistema imperniato sulla DC- non funzionano più, e che quindi si possa e si debba discutere in qual modo superare il capitalismo inteso come meccanismo, come sistema, giacché esso, oggi, sta creando masse crescenti di disoccupati, di emarginati, di sfruttati. Sta qui, al fondo, la causa non solo dell'attuale crisi economica, ma di fenomeni di barbarie, del diffondersi della droga, del rifiuto del lavoro, della sfiducia, della noia, della disperazione. È un delitto avere queste idee?

Non trovo grandi differenze rispetto a quanto può pensare un convinto socialdemocratico europeo. Però a lei sembra un'offesa essere paragonato ad un socialdemocratico.
Bè, una differenza sostanziale esiste. La socialdemocrazia (parlo di quella seria, s'intende) si è sempre molto preoccupata degli operai, dei lavoratori sindacalmente organizzati e poco o nulla degli emarginati, dei sottoproletari, delle donne. Infatti, ora che si sono esauriti gli antichi margini di uno sviluppo capitalistico che consentivano una politica socialdemocratica, ora che i problemi che io prima ricordavo sono scoppiati in tutto l'occidente capitalistico, vi sono segni di crisi anche nella socialdemocrazia tedesca e nel laburismo inglese, proprio perché i partiti socialdemocratici si trovano di fronte a realtà per essi finora ignote o da essi ignorate.

Dunque, siete un partito socialista serio...
...nel senso che vogliamo costruire sul serio il socialismo...

Le dispiace, la preoccupa che il PSI lanci segnali verso strati borghesi della società?
No, non mi preoccupa. Ceti medi, borghesia produttiva sono strati importanti del paese e i loro interessi politici ed economici, quando sono legittimi, devono essere adeguatamente difesi e rappresentati. Anche noi lo facciamo. Se questi gruppi sociali trasferiscono una parte dei loro voti verso i partiti laici e verso il PSI, abbandonando la tradizionale tutela democristiana, non c'è che da esserne soddisfatti: ma a una condizione. La condizione è che, con questi nuovi voti, il PSI e i partiti laici dimostrino di saper fare una politica e di attuare un programma che davvero siano di effettivo e profondo mutamento rispetto al passato e rispetto al presente. Se invece si trattasse di un semplice trasferimento di clientele per consolidare, sotto nuove etichette, i vecchi e attuali rapporti tra partiti e Stato, partiti e governo, partiti e società, con i deleteri modi di governare e di amministrare che ne conseguono, allora non vedo di che cosa dovremmo dirci soddisfatti noi e il paese.

Secondo lei, quel mutamento di metodi e di politica c'è o no?
Francamente, no. Lei forse lo vede? La gente se ne accorge? Vada in giro per la Sicilia, ad esempio: vedrà che in gran parte c'è stato un trasferimento di clientele. Non voglio affermare che sempre e dovunque sia così. Ma affermo che socialisti e socialdemocratici non hanno finora dato alcun segno di voler iniziare quella riforma del rapporto tra partiti e istituzioni -che poi non è altro che un corretto ripristino del dettato costituzionale- senza la quale non può cominciare alcun rinnovamento e sanza la quale la questione morale resterà del tutto insoluta.

Lei ha detto varie volte che la questione morale oggi è al centro della questione italiana. Perché?
La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semmplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono profare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. [...] Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude.

Signor Segretario, in tutto il mondo occidentale si è d'accordo sul fatto che il nemico principale da battere in questo momento sia l'inflazione, e difatti le politiche economiche di tutti i paesi industrializzati puntano a realizzare quell'obiettivo. È anche lei del medesimo parere?
Risponderò nello stesso modo di Mitterand: il principale malanno delle società occidentali è la disoccupazione. I due mali non vanno visti separatamente. L'inflazione è -se vogliamo- l'altro rovescio della medaglia. Bisogna impegnarsi a fondo contro l'una e contro l'altra. Guai a dissociare questa battaglia, guai a pensare, per esempio, che pur di domare l'inflazione si debba pagare il prezzo d'una recessione massiccia e d'una disoccupazione, come già in larga misura sta avvenendo. Ci ritroveremmo tutti in mezzo ad una catastrofe sociale di proporzioni impensabili.

Il PCI, agli inizi del 1977, lanciò la linea dell' "austerità". Non mi pare che il suo appello sia stato accolto con favore dalla classe operaia, dai lavoratori, dagli stessi militanti del partito...
Noi sostenemmo che il consumismo individuale esasperato produce non solo dissipazione di ricchezza e storture produttive, ma anche insoddisfazione, smarrimento, infelicità e che, comunque, la situazione economica dei paesi industializzati -di fronte all'aggravamento del divario, al loro interno, tra zone sviluppate e zone arretrate, e di fronte al risveglio e all'avanzata dei popoli dei paesi ex-coloniali e della loro indipendenza- non consentiva più di assicurare uno sviluppo economico e sociale conservando la "civiltà dei consumi", con tutti i guasti, anche morali, che sono intrinseci ad essa. La diffusione della droga, per esempio, tra i giovani è uno dei segni più gravi di tutto ciò e nessuno se ne dà realmente carico. Ma dicevamo dell'austerità. Fummo i soli a sottolineare la necessità di combattere gli sprechi, accrescere il risparmio, contenere i consumi privati superflui, rallentare la dinamica perversa della spesa pubblica, formare nuove risorse e nuove fonti di lavoro. Dicemmo che anche i lavoratori avrebbero dovuto contribuire per la loro parte a questo sforzo di raddrizzamento dell'economia, ma che l'insieme dei sacrifici doveva essere fatto applicando un principio di rigorosa equità e che avrebbe dovuto avere come obiettivo quello di dare l'avvio ad un diverso tipo di sviluppo e a diversi modi di vita (più parsimoniosi, ma anche più umani). Questo fu il nostro modo di porre il problema dell'austerità e della contemporanea lotta all'inflazione e alla recessione, cioè alla disoccupazione. Precisammo e sviluppammo queste posizioni al nostro XV Congresso del marzo 1979: non fummo ascoltati.

E il costo del lavoro? Le sembra un tema da dimenticare?
Il costo del lavoro va anch'esso affrontato e, nel complesso, contenuto, operando soprattutto sul fronte dell'aumento della produttività. Voglio dirle però con tutta franchezza che quando si chiedono sacrifici al paese e si comincia con il chiederli -come al solito- ai lavoratori, mentre si ha alle spalle una questione come la P2, è assai difficile ricevere ascolto ed essere credibili. Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l'operazione non può riuscire.

«La Repubblica», 28 luglio 1981

giovedì, giugno 29, 2006

AURIS onlus CNA Lazio

PROGETTO LABORATORIO

InnovAzione
Attori, progetti, strumenti, scenari per l’innovazione e la competitività delle piccole e medie imprese nel Lazio
L’Associazione Università Ricerca Innovazione Società – AURIS onlus e la CNA Lazio, in collaborazione con altri partner, si propongono di svolgere attività di studio, di ricerca, di monitoraggio sull’innovazione delle PMI nel Lazio e di progettazione di strumenti idonei a promuoverla e a sostenerla, nell’obiettivo di rilanciare la produttività e la competitività delle imprese e del sistema territoriale regionale.
Le attività saranno programmate progressivamente, con progetti a carattere modulare, definiti sia in rapporto all’andamento del lavoro e alla maturazione delle esigenze, sia in rapporto alle risorse disponibili.
Il primo progetto si propone di sviluppare due linee di azione, preliminarmente necessarie e tra loro collegate e che potranno svolgere le rispettive attività anche in tempi paralleli, dirette ai seguenti risultati: la prima linea di azione è diretta ad acquisire una dettagliata conoscenza della realtà laziale e del suo posizionamento nel contesto nazionale ed internazionale, pervenendo alla stesura di un rapporto finale sul livello innovativo del tessuto imprenditoriale laziale, “L’innovazione delle PMI nel Lazio”; la seconda linea di azione è diretta a realizzare una ricognizione sistematica delle principali problematiche che incontrano le PMI nella regione nell’attivazione di processi di innovazione, pervenendo alla progettazione e costituzione di un laboratorio per l'InnovAzione, nodo intelligente di collegamento tra le esigenze di innovazione delle imprese e le potenzialità innovative dell’attività di ricerca e di attivazione di strumenti per l’innovazione.
Il progetto della durata approssimativa di 18 mesi prevede il coinvolgimento di diversi ricercatori senior e junior specializzati nei campi delle discipline sociali, economiche, statistiche e giuridiche, organizzative, scientifico-tecnologiche e ingegneristiche, opportunamente coordinati. L’Associazione Università Ricerca Innovazione Società – AURIS onlus e la CNA Lazio, in collaborazione con altri partner, si propongono di svolgere attività di studio, di ricerca, di monitoraggio sull’innovazione delle PMI nel Lazio e di progettazione di strumenti idonei a promuoverla e a sostenerla, nell’obiettivo di rilanciare la produttività e la competitività delle imprese e del sistema territoriale regionale.
Le attività saranno programmate progressivamente, con progetti a carattere modulare, definiti sia in rapporto all’andamento del lavoro e alla maturazione delle esigenze, sia in rapporto alle risorse disponibili.
Il primo progetto si propone di sviluppare due linee di azione, preliminarmente necessarie e tra loro collegate e che potranno svolgere le rispettive attività anche in tempi paralleli, dirette ai seguenti risultati: la prima linea di azione è diretta ad acquisire una dettagliata conoscenza della realtà laziale e del suo posizionamento nel contesto nazionale ed internazionale, pervenendo alla stesura di un rapporto finale sul livello innovativo del tessuto imprenditoriale laziale, “L’innovazione delle PMI nel Lazio”; la seconda linea di azione è diretta a realizzare una ricognizione sistematica delle principali problematiche che incontrano le PMI nella regione nell’attivazione di processi di innovazione, pervenendo alla progettazione e costituzione di un laboratorio per l'InnovAzione, nodo intelligente di collegamento tra le esigenze di innovazione delle imprese e le potenzialità innovative dell’attività di ricerca e di attivazione di strumenti per l’innovazione.
Il progetto della durata approssimativa di 18 mesi prevede il coinvolgimento di diversi ricercatori senior e junior specializzati nei campi delle discipline sociali, economiche, statistiche e giuridiche, organizzative, scientifico-tecnologiche e ingegneristiche, opportunamente coordinati.
AURIS onlus CNA Lazio

CONVEGNO

InnovAzione
Attori, progetti, strumenti, scenari per l’innovazione e la competitività delle piccole e medie imprese nel Lazio

Martedì 27 giugno 2006, ore 9.30
Sala Tevere - Regione Lazio -Via Cristoforo Colombo 212
ore 9.30 Registrazione
ore 10.00 Inizio lavori
Moderatore
Rita Besson, Segretaria AURIS onlus
Saluto di apertura
Antonio Zanganella, Presidente CNA Lazio
Introduzione
Gianni Orlandi, Presidente AURIS onlus
Franco Cervini, Direttore CNA Lazio

ore 10.40 Intervento del Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais

ore 11.00 Interventi
Francesco De Angelis, Assessore piccola e media impresa, commercio e artigianato Regione Lazio
Raffaele Ranucci, Assessore allo sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo Regione Lazio
Elia Valori, Presidente Sviluppo Lazio SpA
Stefano Turi, Direttore Generale Filas SpA
Federico Geremia, Segretario regionale CNA Campania
Carlo Pignatari, Direttore Centro CNA Innovazione Scrl Regione Emilia Romagna
Tommaso Campanile, Responsabile Dipartimento Competitività e Ambiente CNA Nazionale
Testimonianza della giovane ricercatrice Armida Sodo “Dall’esperienza di formazione per spin off universitari al progetto Jump, associazione di mediatrici dell’innovazione”
Il Progetto InnovAzione, Maurizio Franzini, AURIS onlus
Dibattito
ore 13.30 Intervento conclusivo
Daniele Vaccarino, Vice-Presidente CNA Nazionale

Tra gli invitati: Presidenti commissioni consiliari Regione Lazio, Amministrazioni provinciali e comunali, Camere di Commercio e Unioncamere Lazio, Forze politiche, Organizzazioni sindacali e imprenditoriali, Università e Centri di ricerca del Lazio, Laziomatica, Bic Lazio, C.R.U.L. Lazio, Società per il Polo Tecnologico Industriale Romano, Pa.L.Mer, Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale, Parco Scientifico e Tecnologico dell’Alto Lazio, Distretto dell’audiovisivo e ICT, Consorzio Roma Wireless.

venerdì, giugno 02, 2006

AURIS onlus CNA Lazio



Presentazione del Convegno organizzato da AURIS onlus - Associazione Università Ricerca Innovazione Società - e dalla CNA Lazio:
InnovAzione

Attori, progetti, strumenti, scenari per l’innovazione e la competitività delle piccole e medie imprese nel Lazio

Martedì 27 giugno 2006, ore 10.00 – 14.00

Sala Tevere - Regione Lazio -Via Cristoforo Colombo 212


Le analisi e i dati sullo stato del Paese parlano di un’economia che ristagna e non cresce e di una preoccupante perdita di quote di mercato nel PIL mondiale. La competitività delle imprese italiane è sempre più a rischio sui mercati globali. Solo nell’ultimissimo periodo si registrano piccoli segni di ripresa, che, però, per consolidarsi e rafforzarsi come sviluppo stabile, necessitano di azioni di sostegno e dell’impegno convergente dell’intero sistema Italia.
Nel contempo, è ormai evidente che il futuro dell’economia e della società attuale è sempre più influenzato dalla creatività, dalla capacità di produrre idee, conoscenza, innovazione. Purtroppo, recenti autorevoli classifiche 2005 sulla competitività dei «sistemi Paese», indicano che l'Italia è divenuta il fanalino di coda della creatività e dell'innovazione nel mondo.
Diventa allora una scelta strategica prioritaria puntare sull’innovazione, come unica via per realizzare uno sviluppo economico, che sia anche equo e sostenibile, e per affrontare la competitività internazionale.
Dobbiamo compierla nel Lazio, perché il livello regione costituisce un riferimento territoriale appropriato per creare un sistema sufficientemente esteso e facilmente governabile e perché disponiamo dei nuovi spazi di azione offerti dalla riforma dal Titolo V della Costituzione.
Ma soprattutto perché il Lazio possiede tutti i caratteri che la rendono uno dei luoghi privilegiati nella sfida per l’innovazione e lo sviluppo dell’economia della conoscenza nei sistemi territoriali.
Le recenti performance economiche del Lazio, ci indicano come la regione più dinamica dell’Italia in questi ultimi anni, soprattutto se valutata in termini di PIL. Roma è la città italiana in cui nascono più imprese high tech, mostrando più di tutte voglia e volontà di innovare.
Le PMI sono state grandi protagoniste della straordinaria vitalità del tessuto produttivo della regione. Sono anche però le imprese più esposte ai rischi della competizione internazionale sempre più aspra e della complessità dei mercati. Difficilmente, se non aiutate, sono in grado di investire sensibilmente in ricerca e sviluppo, anche perché spesso si scontrano con la stessa difficoltà di esprimere le loro esigenze di innovazione.
Occorre allora attivare un ampio spettro di politiche dirette a sostenere e valorizzare le PMI e la loro volontà innovativa, attivando tutti gli strumenti idonei a superare gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo di un’innovazione diffusa: legislazione di sostegno, investimento di risorse, servizi, logistica, infrastrutture, e, più in generale, azioni dirette a fare sistema tra tutti i soggetti della filiera dell’innovazione.
A quest’ultimo fine è centrale stabilire un contatto stabile tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e il mondo dell’impresa, favorendo il loro dialogo e la loro interazione, creando nodi di interfaccia tra il mondo della ricerca e il mondo delle PMI, che costituiscano punti di riferimento stabili di conoscenza, informazione, cultura dell’innovazione.
Il Convegno vuole costituire un’occasione di incontro e discussione su queste tematiche, con un vasto insieme di interlocutori. E’ il risultato di un’attività di collaborazione già avviata tra la CNA Lazio e AURIS onlus, che si intende proseguire e sviluppare, in particolare, attraverso il Progetto InnovAzione che verrà presentato nel Convegno.

sabato, aprile 01, 2006

La ricerca in Italia

L’importanza che la ricerca, l’innovazione e il capitale umano, rivestono nella società della conoscenza per un’economia competitiva e un percorso di sviluppo, che sia equilibrato, sostenibile e socialmente equo, è riconosciuta ormai da tutti. Eppure, si avverte che questo riconoscimento non si traduce in priorità nelle scelte strategiche, non è il filo conduttore di fondo per le politiche del governo nazionale. Le difficoltà del nostro paese mostrano che questo riconoscimento troppo spesso si è risolto in un vuoto esercizio retorico. Non è ancora maturata una politica nazionale chiaramente diretta a puntare su questi fattori come motore essenziale per il rilancio dell’Italia. Particolarmente dannosa è stata la politica dell’attuale governo che ha mostrato una ricorrente sottovalutazione del ruolo e dell’impegno nell’università e nella ricerca pubblica, con le note conseguenze della scarsità di risorse, della precarizzazione del lavoro, dell’invecchiamento dei ricercatori, della fuga dei cervelli.

L'Italia è divenuta il fanalino di coda della creatività e dell'innovazione nel mondo. Nell’autorevole classifica 2005 sulla competitività dei «sistemi Paese», elaborata per il 26mo anno dal World Economic Forum (WEF, l'organizzazione responsabile del meeting mondiale di Davos, in Svizzera), l' Italia si colloca al 47mo posto su 117 nazioni, in netta discesa rispetto alla 21ma posizione che deteneva nel 2001. Davanti a noi, tutti i Paesi dell' Unione Europea (eccetto la Polonia, 51ma, che però recupera 9 posizioni). Il primato di «sistema» più competitivo va per il terzo anno consecutivo alla Finlandia. Gli Stati Uniti si confermano al secondo posto, la Svezia al terzo. Resta, inoltre, alto in classifica il Nord Europa, con la Danimarca (4a), la Norvegia (9a), l' Olanda (11ma).

Nature, la rivista scientifica più prestigiosa del mondo ha pubblicato recentemente un articolo sullo stato della ricerca scientifica in Italia dopo i cinque anni di governo di centrodestra.

Non ne usciamo affatto bene.

domenica, marzo 26, 2006


Associazione Università Ricerca Innovazione Società - AURIS onlus


Memoria sintetica

L’Associazione Università Ricerca Innovazione Società – AURIS onlus, con sede in Roma, è un’associazione di utilità sociale, senza fini di lucro e persegue esclusivamente per fini di solidarietà sociale i seguenti scopi:
- sviluppare lo studio e la ricerca nei settori delle politiche sociali, dell’economia, del lavoro, delle reti culturali e di alta formazione, della comunicazione e delle tecnologie innovative, al fine di promuovere condizioni di sviluppo e di qualità ambientale, culturale e sociale del territorio, di ridurre le condizioni di svantaggio sociale e di favorire l’integrazione sociale;
- costituire un laboratorio di idee e un punto di incontro e di dibattito intorno ai modi e alle forme di governo dell’università, alla crescita della qualità delle attività di didattica e di ricerca e alla loro vocazione europea e internazionale, allo sviluppo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e dei rapporti tra mondo dell’alta formazione e della ricerca e territorio e tra università e mercato del lavoro;
- svolgere attività di istruzione e formazione diretta ad arrecare benefici a persone svantaggiate, di studio e di ricerca nei settori delle politiche sociali, dell’economia, del lavoro, delle reti culturali e di alta formazione, della comunicazione e delle tecnologie innovative, con particolare attenzione ai temi relativi alla qualità dei servizi e alla valorizzazione delle reti culturali e di alta formazione e ricerca, anche in collaborazione con enti aventi finalità analoghe; promuovere e realizzare iniziative finalizzate alla formazione e all’aggiornamento del personale addetto ai settori indicati nei punti precedenti;
- promuovere, organizzare e realizzare seminari di studio, manifestazioni, convegni, incontri, eventi ed altre attività di promozione delle diverse forme ed espressioni culturali e scientifiche nei settori indicati al punto precedente, dedicando specifica attenzione al ruolo e alla qualità dell’università e della ricerca per la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale e per lo sviluppo innovativo dell’economia e del territorio, della qualità della vita sociale e dell’ambiente, dell’integrazione dei soggetti svantaggiati, pubblicandone i relativi atti e documenti prodotti;
- orientare l’azione dei soggetti che operano nell’università, nella ricerca e nel campo dell’innovazione, compresi gli studenti, all’impegno nel campo della solidarietà, anche attraverso concrete esperienze di volontariato, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile e di diffusione dei valori di convivenza civile, di solidarietà, di tolleranza, di pace.
Nella realizzazione dei propri scopi, l’Associazione si propone di coinvolgere gli Enti locali, le università, le altre istituzioni pubbliche del territorio, nazionali ed europee, e i soggetti privati interessati.
La maggior parte dei soci che hanno fondato l’Associazione è costituita da docenti universitari provenienti da tutte le università pubbliche del Lazio e da ricercatori di enti di ricerca pubblici e privati.
Presidente dell’Associazione è il Prof. Gianni Orlandi.
CURRICULUM VITAE OF PROF. GIANNI ORLANDI
email: gianni.orlandi@uniroma1.it


He was born in Rome on the 28th of April of 1947 and he received a degree with honours in Electronic Engineering at the University of Rome “La Sapienza” in 1972.
He is professor of Information and Communication Technology (ICT) at the Department of Information and Communication Sciences and Techniques (INFOCOM) within the Faculty of Engineering at the University of Rome La Sapienza.

Scientific and Managerial activity

From 2000 to 2004 he has been Vice Chancellor of the University of Rome La Sapienza; amongst the various activities he has been engaged in: administration of the University external relationships; the plan of decongestion together with the project of the new institutional and organizational model based upon the articulation of La Sapienza into a federation of autonomous Academic Entities; the general plan of order that intends to direct the development of La Sapienza within the territory woking through a collaboration with the Council of Rome; the reform of the system of bookeeping and financial balance of the University and the start up of the plan of financial imrpovement; the organization and the start up of the activities related to economic programs suitable to a complex system such as that of La Sapienza.
From 1999 to 2000 he has been President of the S.T.A., the Agency of public transports of the Council of Rome. Under his presidency several projects have been realized: studies for the new Regulatory Plan of Rome; the integrated program of mobility; studies and investigations on mobility; traffic planning; traffic projects and interventions aimed at the urban restructuring; setting up of projects for the new metro line C of Rome; intelligent systems of transport with the realization of a central station to monitor the traffic of Romee; support activities for the Jubilaeum; the substantial set up of the project of sustainable mobility. He has also given a strong impulse to the international qualification of the Agency thanks to the development of research projects funded by the European Community within the mobility and transport sector.
From 1998 to 1999 he has been President of AMA, the Municipal Agency of Environment of Rome. Under his presidency several projects have been realized: the modernization of the logistics, the machines and the implants of the Agency; the consolidation of the procedures of differentiated collection; the new industrial plan and the reorganization of the Agency according to the new objectives of the sector; studies aimed at the realization of implants dedicated to the exploitation of new energetic resources. He has also given a strong impulse to the international qualification of the Agency thanks to the development of research projects funded by the European Community within the environmental and waste treatment sector.
From 1994 to 1999 he has been Dean of the Faculty of Engineering at the University of Rome La Sapienza; within this position he has been engaged with the reorganization of the Faculty and the development of working relationships with the entrepreneurial world and with institutions at the local and national level.
From 1990 to 1994 he has been Director of the Department of Information and Communication Sciences and Techniques (INFOCOM) within the Faculty of Engineering at the University of Rome La Sapienza.
From 1987 to 1989 he has been Director of the Department of Electronics and Automatics within the Faculty of Engineering at the University of Ancona.
In 1986 he was named Full Professor at the Department of Electronics and Automatics within the Faculty of Engineering at the University of Ancona.
From 1978 to 1985 he was first Assistant and then Associate Professor at the Department of Information and Communication Sciences and Techniques (INFOCOM) within the Faculty of Engineering at the University of Rome La Sapienza.
From 1972 to 1978 he has been researcher at the Foundation “U. Bordoni” in Rome, a research center where he has worked within the field of telecommunications in collaboration with the Superior Postal and Telecommunication Institute.

Within his research field he has published more than 150 scientific works either through international scientific journals or presented at national or international meetings. The themes he has worked upon comprehend as a general term the engineering field, but more specifically the sector of telecommunications and information processing: the theory of circuits, signal processing, the architecture of intelligent networks, electromagnetic interactions, multimedial techniques, the environmental and waste treatment sector, the transport and mobility sector. He has been responsible and coordinator of several national (CNR research projects, national projects funded by the Ministry of University and Scientific and Technological Research) and international research projects. He has collaborated with many research centres and agencies at the national and international level.
He is senior member of the IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), of the AEI (Italian Association of Electrotechniques and Electronics), of the CAS-NSA (Circuits and System's Neural Network Committee), and of the INNS (International Neural Network Society).
He is a component of the Committee for the technical-scientific coordination of the Institute for the Study of Innovation within the Media and Multimediality (ISIMM).
He has been component of scientific boards of several known scientific and research institutions or associations:
· President of the Scientific Council of the Institute of Acoustics "O.M. Corbino" part of the C.N.R., Rome
· Component of the Scientific Council of the Intitute of Electronic Circuits part of the C.N.R., Genoa
· President of SIREN (Italian Society of Neural Networks), that brings together the italian researchers which operate in the field of neural networks.
· Component of the executive council of ISWA Italia (International Solid Waste Association), that coordinates the national research in the field of waste treatment.
· Component of the Technical Scientific Committee of the Council part of the Order of Engineers within the Province of Rome.
· Component of the Technical Scientific Committee of the EXPO-MED consortium.
He is professor at the High School of Master course in Telecommunications at the Ministry of Communications.

Other professional experiences
He is component of the Committee of the Presidency which supervises the elaboration of the Project of Rome, constituted in 2002 at the Council of Rome, under the direction of the Vice Mayor of Rome together with the participation of the social parts and of cultural and economical institutions which comprehend also the three main public universities of the city.
He is component of the Scientific Commission for the City of Science of Rome, created in 1999 by the Council of Rome and aimed at the formulation of an operative plan for the realization of a large Science Museum in Rome.
He is component of Administrative Council of the telecommunications research consortium CoRiTel which comprehends also Ericsson Lab Italy.
He has been President and component of the Administrative Council of the Rome Research Consortium, which has the objective to promote and coordinate initiatives and programmes aimed at the transfer of strategic and innovative technologies to enterprises within the local roman territory.
He has been President of the Environmental Technological Park of Rome, built in 1999 with the objective to transfer knowledge and innovation gained from research to the environmental sector.
He has been component of the Administrative Council of the Technological Industrial Pole of Rome which has the aim to promote, sustain and transfer knowledge and technologies to the productive system and thus to give sustainment to the productive activities and work occupation in the local roman territory.
He has been part of the Commission established to monitor the jubilear interventions of Rome within the Higher Council of Public Works.
He has been part of many commissions of the Council of Rome and of the Province of Rome supervising problems of informatics and telecommunications and aimed at the sustainment of technological transfer.
He has been component of the Admistrative Council of the Ugo Bordoni Foundation, a research entity within the sector of telecommunications.
He has been extraordinary component of the Higher Technical Council of Posts and Telecommunications.
He has been component of the Committee of the Presidency of the Roman Union of Engineers and Architects.
He has published many articles on through printing organs, dealing particularly with problems related to the economical and territorial development, to the technological innovation and to the development of the academic and research systems.