martedì, agosto 23, 2011

Provvedimenti dell'Italia di fronte alla crisi

Di fronte a questa crisi inedita, che sta cambiando per sempre il mondo, in Italia, dove abbiamo un debito abnorme, occorre adottare provvedimenti che non siano una tantum, che rompano con gli strumenti del passato e che rimettano in moto la crescita.

Ritengo che servirebbero poche cose:
  • combattere seriamente l'evasione fiscale rendendo tracciabili e scaricabili tutti gli acquisti, in modo da rendere conveniente per tutti richiedere lo scontrino fiscale o la fattura; ridurre contemporaneamente la pressione fiscale
  • agire sulle pensioni. La vita si è allungata; si dovrebbe, quindi, prolungare l'attività lavorativa almeno a 67 anni per tutti, uomini e donne, e, per chi vuole fino a 70 anni. Non è vero che questo danneggerebbe l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, perché il provvedimento metterebbe a disposizione risorse ingenti che rimetterebbero in moto l'economia e creerebbero nuovi posti di lavoro
  • tassare i grandi patrimoni
  • ridurre la spesa pubblica abolendo tutte le province e i municipi. Invece, non serve abolire i piccoli comuni i cui livelli istituzionali non richiedono grosse risorse finanziarie. Invece, per questi si dovrebbe intervenire sui servizi che hanno un costo elevato, organizzandoli a un livello superiore stabilendo un coordinamento a livello territoriale per renderli più efficienti e più economici
  • ridurre i costi della politica dimezzando il numero dei parlamentari e riducendo i loro privilegi, anche per dare un segnale ai cittadini

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