sabato, ottobre 15, 2011


Internet delle cose, nel 2020 giro d'affari da 1.200 miliardi di dollari

Un report Gsma prevede che il numero di device connessi salirà dagli attuali 9 ai 24 miliardi. Un'enorme chance per gli operatori mobili che, per capitalizzarla, dovranno però stringere collaborazioni su ogni elemento dell'ecosistema
La proliferazione dei device connessi a Internet creerà un’opportunità di guadagno di 1.200 miliardi di dollari per gli operatori entro il 2020: lo calcola la Gsma nel nuovo studio realizzato in collaborazione con Machina Research e la sponsorizzazione di At&t, Deutsche Bank, Kt, Telenor Connexion e Vodafone. La ricerca mostra che il numero di device connessi salirà dai circa 9 miliardi di oggi a oltre 24 miliardi nel 2020 e, all’interno di questo gruppo, i terminali wireless cresceranno del 100%, dagli attuali 6 miliardi a 12 miliardi nel 2020.

Questa crescita esplosiva significa un’opportunità di revenue per gli operatori mobili di quasi 1.200 miliardi di dollari di qui a nove anni, un incremento di sette volte rispetto alle revenues del 2011, e rappresenta un significativo potenziale di crescita per l’intero ecosistema. Regione per regione, le previsioni di guadagno sono così suddivise: 447 miliardi di dollari per l’Asia-Pacifico; 305 miliardi per l’Europa; 241 miliardi per il Nord America; 92 miliardi per l’America Latina e 87 miliardi per Medio Oriente e Africa.

"Stiamo entrando in una nuova fase di sviluppo per l’industria mobile, in cui la tecnologia mobile connetterà ogni aspetto della nostra vita”, afferma Michael O'Hara, chief marketing officer, Gsma. "In questa nuova Connected Life, il mobile trasformerà la società e avrà effetti profondi sul modo in cui interagiamo non solo con gli altri, ma anche con il mondo che ci circonda. Tuttavia, capitalizzare questa enorme opportunità richiede la collaborazione di tutti gli elementi dell’ecosistema per dimostrare come la tecnologia mobile, in ogni aspetto, dai tablet ai nuovi device per la sanità, può migliorare la vita di tutti, personale e lavorativa”.

Gli operatori mobili possono beneficiare di questa importante opportunità di guadagno concentrandosi su alcune aree chiave della catena del valore, come la fornitura di servizi e l’integrazione di sistemi, ma anche collaborando più da vicino con segmenti verticali dell’industria fornendo nuovi servizi per i loro clienti.

I settori che beneficeranno al massimo di questa collaborazione sono l’industria dell’elettronica di consumo, che potrebbe generare entrate dirette di 445 miliardi di dollari; l'automotive, che potrebbe generare revenues per 202 miliardi di dollari; la sanità, con una crescita di 69 miliardi di dollari; e le utilities, con possibili guadagni aggiuntivi di 36 miliardi di dollari entro il 2020.

Machina Research ha identificato una precisa opportunità di mercato per gli operatori mobili, ma le revenues che possono realmente essere prodotte dipendono dalle singole strategie di business. Gli operatori si trovano nella posizione ideale per lavorare in partnership con altre industrie e sfruttare questa opportunità perché forniscono una connettività di rete pervasiva, offrono un servizio clienti affidabile, dispongono di servizi di fatturazione e distribuzione consolidati e rappresentano marchi noti per consumatori e aziende.

"Ci stiamo spostando verso una nuova era di connettività dove assisteremo alla proliferazione di miliardi di device connessi in tutto il mondo”, commenta Jim Morrish, direttore di Machina Research. “La maggior parte di questa crescita verrà dai sistemi machine-to-machine: un nuovo mercato per i provider di servizi di comunicazione e con nuove dinamiche. Il modo in cui operatori mobili, vendor di device, provider di servizi e altri player nella catena del valore reagiranno a questa opportunità avrà importanti implicazioni per il loro successo futuro. Al momento, l’industria mobile ha una evidente opportunità di giocare un ruolo centrale nella Connected Life."

"La crescita dei device connessi ha il potenziale di offrire consistenti vantaggi sociali, ecologici e finanziari all’economia mondiale”, secondo Matthew Bloxham, direttore della ricerca telecom di Deutsche Bank. “I dati resi noti oggi sottolineano le opportunità di revenue per gli operatori mobili, ma l’impatto economico potrebbe essere molto maggiore, includendo benefici indiretti per l’industria come riduzione dei costi, incremento dell’efficienza e possibilità di introdurre nuovi prodotti e servizi. E’ necessario un approccio comune a tutta l’industria mobile per sfruttare il mercato che si apre”.

"Esiste un potenziale incredibile per l’innovazione wireless in tantissimi settori, dalla sanità all’automotive all’elettronica di consumo”, aggiunge Glenn Lurie, presidente di Emerging Devices, At&t. "Tutti i clienti potranno vedere presto quali benefici si ottengono dalla tecnologia mobile incorporata nei prodotti che si usano tutti i giorni”.

Dong-Ik Lee, senior vice president di Kt, commenta: "Connettere tutti gli oggetti alle reti può rivoluzionare la creazione di valore per tutti i nostri clienti, per esempio trasformando le automobili in centri di produzione di informazioni e intrattenimento”.

"I servizi e le applicazioni offerti da segmenti chiave dell’industria M2M, come utilities, telematica, sanità mobile e automotive, dipendono da soluzioni e connettività estremamente sicure e affidabili. Gli operatori mobili devono lavorare insieme per sfruttare al meglio questa opportunità, per esempio siglando accordi di roaming per l’M2M”, aggiunge Fredric Liljestrom, SVP, Telenor Connexion. “Gli operatori mobili dovrebbero anche diventare più integrati nel business dei loro clienti e stimolare la collaborazione con settori verticali dell’ecosistema della Connected Life".

Conclude Erik Brenneis, capo di M2M, Vodafone Group: "I device con funzionalità M2M possono fornire ai clienti un’esperienza molto più ricca di quelli che ne sono privi. I dati della Gsma mostrano l’enorme potenziale dei servizi M2M e questi diventano ancora più attraenti se erogati in modalità wireless: pensiamo ad esempio agli apparecchi di navigazione personali che possono mostrare lo stato del traffico in tempo reale”.

11 ottobre 2011
di Patrizia Licata

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