domenica, aprile 20, 2008

E' uscito sul Corriere della Sera del 20 aprile 2008 un mio editoriale "Strategie per attrarre i talenti", che, prendendo spunto dalla questione della chiusura del centro di ricerca e sviluppo della Ericsson-Marconi a Roma, suggerisce alcune politiche che la regione Lazio dovrebbe attuare per invertire la tendenza che vede le grandi multinazionali portar via da Roma le attività pregiate di ricercanonostante aumentino i loro investimenti nella capitale.


di GIANNI ORLANDI
Corriere della Sera del 20 aprile 2008

La Ericsson-Marconi, multinazionale dell'ICT, sta chiudendo il centro di ricerca e sviluppo che ha sede a Roma. Un laboratorio attivo da moltissimi anni che ha sviluppato attività all’avanguardia e ha sempre operato in un rapporto fecondo con le università romane.  La notizia allarma. Per il futuro dei 300 dipendenti, specie ingegneri e tecnici qualificati, ma anche per lo scenario che evoca. Si continua ad assistere alle scelte di grandi aziende multinazionali, dalla farmaceutica all’ICT, di delocalizzare dalla capitale le attività di ricerca. Tutto ciò nonostante aumentino gli investimenti delle multizionali nella capitale e, più in generale, i dati economici di Roma e del Lazio parlino di crescita e di una vivace natalità di imprese, anche in controtendenza con l’andamento nazionale, specie nel settore dell’ICT, che si caratterizza come pervasivo e trainante dello sviluppo economico della regione. La contraddizione è evidente e conduce ad interrogarsi sulle ragioni delle scelte aziendali, ma soprattutto sulle politiche messe in atto a livello territoriale. La Regione dichiara il suo impegno a puntare sulla valorizzazione dell’attività di ricerca e di trasferimento tecnologico e su uno sviluppo fondato sull’innovazione. Investe risorse in tale direzione. Sta varando, anche se con ritardo, la legge regionale di sostegno alla ricerca e all’innovazione. Eppure accadono fatti come quelli della Ericsson. Forse occorre ripensare complessivamente la strategia regionale. Azzardo alcuni suggerimenti sugli indirizzi da intraprendere. Velocizzare programmi, interventi, procedure, perché nel mondo dell’innovazione il tempo è cruciale e corre impietoso. Impostare una politica a largo raggio che renda il territorio della regione competitivo per quanto riguarda qualità dei servizi e delle reti di comunicazione materiale e immateriale, funzionamento della burocrazia, accesso al credito e, quindi, attrattivo per le imprese e per i talenti.  Operare scelte nette e chiare nel sostegno alla ricerca e all’innovazione, razionalizzando gli interventi, concentrando le risorse in settori e iniziative strategici, perseguendo con determinazione la messa in rete di tutti i soggetti della filiera dell’innovazione. La vicenda Ericsson è l’occasione nella quale la Regione può dare un segnale forte dell’apertura di una nuova stagione di governo. 


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