martedì, luglio 01, 2008

Trasformazione delle università in fondazioni

Lettera di Gianni Orlandi alle Colleghe e ai Colleghi della Sapienza



Care Colleghe e cari Colleghi,

siamo venuti a conoscenza in queste ore del testo definitivo del Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008, varato dal Governo, che prevede all’art.16 la “Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università”.

Il provvedimento drammatizza lo stato di sofferenza del sistema universitario, al quale facevo riferimento qualche giorno fa parlando del contesto nel quale vive l’emergenza Sapienza con il suo carico di problemi e urgenze di soluzioni.

I rischi sono di portata storica. Viene prefigurato l’abbandono del carattere pubblico del  nostro sistema universitario, mentre, nel contempo, viene prevista una significativa riduzione del FFO.

La manovra ha il segno inequivocabile di una riduzione dell’impegno pubblico nell’università e nella ricerca. Ciò avviene in una fase nella quale al contrario occorrerebbe potenziarlo al massimo, anche sotto il profilo dell’investimento di risorse, per ricostruire una prospettiva di sviluppo al paese che, nella società della conoscenza, è fondata sui talenti e sulle competenze, sulla qualità del sistema di istruzione e di ricerca. Formazione, università e ricerca dovrebbero al contrario diventare priorità del sistema di welfare del nostro paese.

In Italia si investe sempre meno in ricerca rispetto agli altri paesi, investe poco il pubblico e investe pochissimo il privato. I dati denunciano che il mito della privatizzazione dell’università è essenzialmente ideologico senza fondamenti concreti, come d’altronde appare suggerito dalla logica che le fondazioni universitarie solo per il fatto di essere private, dovrebbero funzionare secondo merito, qualità ed efficienza.

Né, d’altro canto, può o deve essere importata nel sistema universitario la logica della competitività di impresa. La scienza non è il mercato e il suo avanzamento richiede scambio, dialettica e cooperazione nella comunità scientifica. Ciò non deve essere ignorato immaginando una competitività tra gli Atenei per il reperimento delle risorse che sia qualcosa di diverso da una competizione positiva e costruttiva che punti al progressivo miglioramento della qualità dell’intera sistema universitario e di ricerca.

Le prospettive che si aprono per il personale universitario sono altrettanto allarmanti.  Grave incertezza per il personale tecnico amministrativo che sembra destinato ad abbandonare il contratto  di pubblico impiego per una regolamentazione ignota, che potrebbe persino prefigurare una drastica riduzione del peso della contrattazione collettiva nazionale verso trattamenti differenziati nel territorio e, in genere, penalizzanti per le aree  più deboli del paese.  Né è possibile escludere un futuro incerto anche per il personale docente che intanto, già oggi, vede peggiorata la condizione retributiva con un allungamento degli scatti da due a tre anni.

Da ultimo, il possibile trasferimento del patrimonio edilizio alle fondazioni universitarie private desta ulteriori preoccupazioni. Si apre la porta alla possibile vendita di immobili, alcuni di grandissimo pregio artistico e architettonico, che hanno costituito una garanzia per gli atenei e hanno rappresentato parte significativa della loro storia e della loro immagine.

Può venire dalla Sapienza, la più grande università italiana, una forte spinta di mobilitazione per  tutelare e valorizzare il carattere pubblico del nostro sistema universitario?

E’ necessario l’impegno di tutti per costruire proposte efficaci di iniziativa. Porterò queste tematiche anche all’interno dei dibattiti per l’elezione del nuovo Rettore per costruire attenzione e sensibilità e per scongiurare il rischio che si ripresentino oggi proposte di trasformare La Sapienza in fondazione universitaria privata, come era stato adombrato da qualche candidato nella passata tornata elettorale.

Un caro saluto.

Roma, 30 giugno 2008                                                                               

Gianni Orlandi

1 commento:

edmondo ha detto...

Segnalata la lettera sul blog perquattroanni.blogspot.com.
(la guida *non* ufficiale sulle elezioni del rettore della Sapienza)