lunedì, settembre 29, 2008

Dopo il primo voto
La lettera inviata insieme a Luigi Campanella dopo il primo voto
Care Colleghe e cari Colleghi,
prima di tutto grazie a tutti i colleghi che hanno sostenuto con il voto le nostre candidature e a tutti quelli che, comunque, hanno condiviso le nostre idee progettuali, a tutti coloro che hanno partecipato alle votazioni..
Siamo convinti che ora, alla vigilia della seconda votazione, sia giunto il momento di assicurare alla Sapienza rapidamente un Rettorato, eletto con il più largo consenso e il più possibile espressione delle diverse anime culturali e progettuali della nostra università.
Lo chiede la vera e propria emergenza Sapienza, che vive nel contesto di sofferenza dell’intero sistema universitario e di ricerca del paese. C’è l’urgenza di dare alla nostra comunità accademica un governo che disponga del massimo di qualità progettuale, di incisività operativa e di autorevolezza. Condizioni che possono essere assicurate soltanto attraverso la mobilitazione di tutte le intelligenze e di tutte le passioni della nostra comunità accademica in un impegno concorde nel perseguire l’interesse generale della Sapienza.
Le numerose candidature nella prima tornata di voto hanno certamente rappresentato un passaggio di utile competizione positiva per il futuro della Sapienza. In queste ultime ore abbiamo lavorato per proseguire questo percorso e farlo evolvere in un confronto che si catalizzasse tra due chiare e riconoscibili visioni programmatiche e, semmai, tra due differenti stili di governo – come è d’altronde in tutti i confronti elettorali nelle democrazie avanzate -.
Ciò, però, non è stato possibile. Né riteniamo opportuno per l’interesse generale della Sapienza e per la qualità del confronto elettorale, incamminarsi in un percorso di progressive aggregazioni su più candidature che, inevitabilmente, si configurerebbero soltanto come alleanze tattiche realizzate nell’intento di rappresentare numeri più consistenti di voti.
D’altronde, l’esito della prima votazione ha manifestato con chiarezza un orientamento prevalente, evidenziando attraverso le significative differenze dei risultati, le proprie indicazioni.
Riteniamo, quindi, di proseguire il percorso per l’elezione del Rettore, al di fuori della competizione elettorale diretta come candidati, ma con il nostro impegno, rinnovato e ancora più intenso, per la qualità e l’incisività delle proposte programmatiche del nuovo Rettorato. A partire dalla difesa e dalla valorizzazione del carattere pubblico della Sapienza, istituzione universitaria sempre più di pregio nel territorio, nel paese e a livello internazionale. Per concentrare l’azione su alcune questioni prioritarie necessarie ad imprimere alla Sapienza la svolta che serve: puntare sulla qualità della Sapienza; realizzare la Sapienza come sistema federato compiuto; assicurare il risanamento finanziario; restituire alle facoltà di medicina e alle strutture della sanità universitaria la valenza pregiata di risorsa per l’intera Sapienza; avviare una nuova stagione nella gestione che faciliti e accompagni questo processo di rinnovamento, con una guida amministrativa illuminata, dinamica, innovativa, alla Sapienza, ma anche al Policlinico Umberto I.
Un impegno che proseguirà con il nuovo Rettorato. Per rafforzare con il nostro apporto di competenza e di partecipazione la prospettiva strategica di una Sapienza di eccellenza, competitiva per qualità ed efficienza a livello nazionale e internazionale. Per aggiungere potenzialità e collegialità plurale al Rettorato che eleggeremo. Per garantire la valorizzazione delle idee, delle posizioni, della disponibilità dei tanti colleghi che hanno sostenuto le nostre candidature nel primo turno di voto, di tutti i colleghi di tutte le componenti della nostra comunità accademica.
Oggi, nell’emergenza Sapienza, amare la nostra università significa esserci, con le nostre proposte, la nostra creatività, la nostra capacità critica; significa sviluppare il nostro impegno, con il nuovo Rettorato, al di là di quanto lo percepiamo o meno un nostro risultato elettorale. Saranno proprio le nostre differenze, le molteplicità di idee a realizzare la visione illuminata che serve per governare la complessità della sfida che ci attende. Questo è vincere le elezioni. Per il Rettore che eleggeremo, per tutta la comunità accademica.
29 settembre 2008
Gianni Orlandi                  Luigi Campanella

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