lunedì, settembre 01, 2008

Essere Rettore della Sapienza per il quadriennio 2008/2012

Linee programmatiche
Care Colleghe e cari Colleghi,
sono convinto che occorre lavorare per un futuro autorevole e prestigioso della Sapienza.
Una Sapienza che esprima tutte le sue straordinarie potenzialità culturali, didattiche, di ricerca, ma anche di impegno civile e sociale, autentica risorsa di sviluppo e di progresso. Una Sapienza nella quale diventi facile studiare e lavorare, aperta, raggiungibile, efficiente. Una Sapienza alla quale tutti abbiano l’orgoglio di appartenere, come studenti, come docenti, come personale tecnico, amministrativo, bibliotecario, socio-sanitario. Una Sapienza, istituzione pubblica, che sia vanto della città e del paese, in tutti i contesti nazionali e internazionali. Una Sapienza che torni ad essere e sia sempre più “la nostra Sapienza”, la Sapienza di tutta la comunità accademica, nella quale si vive bene, con entusiasmo, con creatività.
Noi possiamo realizzare questo futuro.
Ne sono convinto in ragione dell’intelligenza critica accompagnata dalla passione per la nostra università che riconosco in tante colleghe e colleghi, le stesse che mi animano. Sono i due più preziosi punti di forza che rappresentano la più importante risorsa e la vera garanzia per una prospettiva di rilancio della Sapienza.
Ciò chiede come condizione indispensabile di dare vita ad un Rettorato che funga da sollecitatore e facilitatore dell’impegno di tutti i componenti della comunità accademica, in modo da poter tradurre intelligenza critica e passione in qualità di governo ed efficienza di gestione, in capacità di pensare scenari di medio e lungo termine e di livello nazionale e internazionale, mentre si dà risposta ai singoli e specifici problemi della vita quotidiana di studio e di lavoro. Per questo parto da qui come primo e preliminare “punto programmatico”.
D’altronde, la situazione di vera e propria emergenza che vive la Sapienza, nel contesto di sofferenza dell’intero sistema universitario e di ricerca del paese, chiede un modo diverso, più forte e deciso, di affrontare anche gli aspetti programmatici. La fase che stiamo attraversando è, infatti, particolarmente difficile, con un carico di problemi anche strutturali irrisolti, che rendono sempre più arduo lavorare e studiare nell’università, ai quali si aggiungono nuovi ostacoli, a partire dai tagli di risorse per il sistema universitario e di ricerca e dalle minacce al suo carattere pubblico, contenuti nei recenti provvedimenti di legge.
Oggi serve, anzi è indispensabile, esercitare la capacità di identificare le questioni prioritarie, necessarie per imprimere una svolta di qualità e rimettere in gioco la Sapienza, ponendola in grado di affrontare al meglio la complessa fase che si è aperta per l’università e la ricerca italiane. Pochi e chiari obiettivi sui quali concentrare l’azione per realizzare rapidamente, entro i primi tre mesi di governo, i primi risultati e aprire il nuovo anno 2009 con un passo diverso e con le condizioni necessarie per affrontare l’insieme delle problematiche, anche di prospettiva di medio e lungo termine, che segnino la Sapienza del futuro.
Richiamo di seguito, seppur brevemente, il cuore delle questioni prioritarie:
· puntare sulla qualità della Sapienza, costruendo strumenti e metodi per valorizzare, competenze ed eccellenze dei docenti e del personale tecnico amministrativo in modo da assicurare alti livelli nella formazione, competitività nazionale e internazionale della ricerca, efficienza della gestione e funzionalità delle strutture e dei servizi agli studenti;
· realizzare la Sapienza come sistema federato compiuto, basato su una piena autonomia economica e gestionale degli Atenei, che consenta la piena espressione dei distinti ruoli dei dipartimenti e delle facoltà e che ridisegni l’assetto della nostra università, ormai non più governabile in forma accentrata, fino alla ridefinizione dei poteri del Rettore nella logica di una nuova governance di unitarietà e decentramento;
· assicurare il risanamento finanziario attraverso meccanismi virtuosi di gestione della spesa, a partire dalla valorizzazione degli investimenti nella ricerca, attraverso la gestione federata delle risorse, a partire dal bilancio per il 2009, e attraverso la determinazione di meccanismi nazionali di finanziamento basati sulla qualità e il merito, per i quali la Sapienza può essere riferimento;
· restituire alle facoltà di medicina e alle strutture della sanità universitaria la valenza pregiata di risorsa per l’intera Sapienza, affrontando con determinazione i nodi del Policlinico Umberto I (qualità, merito e trasparenza nell’assegnazione delle responsabilità mediche e sanitarie e nell’uso delle strutture; lotta agli sprechi di ogni genere, finanziari, nell’utilizzo delle attrezzature e degli impianti, nella destinazione delle risorse umane; assoluto rigore e trasparenza negli appalti e in tutte le procedure di acquisto di beni e servizi; effettiva fattibilità degli interventi di risanamento edilizio) e dando definitiva soluzione alla inaccettabile carenza di spazi e strutture per la didattica e la ricerca della seconda Facoltà di Medicina.
Sono questi i terreni sui quali realizzare risultati in tempi rapidi, concretizzando così il cambiamento che farà la differenza.
Il nuovo contesto che determineremo ci consentirà di dare realizzazione all’insieme complessivo delle linee programmatiche della Sapienza del futuro. Le mie idee di fondo, d’altronde, sono note e vengono da lontano, sostanzialmente espresse nel programma della tornata elettorale 2004, disponibile all’indirizzo http://gianniorlandi.blogspot.com/, che, purtroppo, rimangono tuttora in larga misura non realizzate e quindi di assoluta attualità. Mi sento comunque di condividere molti degli obiettivi esposti su diverse problematiche dagli altri colleghi candidati. Fortunatamente essi risultano in gran parte affini, delineando così le premesse per una visione unitaria della Sapienza del futuro, ma ponendo anche le basi di una possibile convergenza che possa condurre a eleggere il Rettore, come esito di una competizione positiva, improntata all’interesse generale della Sapienza.
Sarà più opportuno, però, migliorare, affinare, arricchire gli obiettivi programmatici, in corso d’opera, sulla base dei risultati che di giorno in giorno realizzeremo, come esito di un confronto continuo, costruttivo perché capace di operare scelte e di realizzarle, e davvero collegiale, perché partecipato dai tanti colleghi di buona volontà e ricchi di idee che vorranno impegnarsi per la Sapienza del futuro.
Da ultimo, ma quasi come “un punto programmatico”, l’appello per una partecipazione di massa al voto, senza la quale perderebbe senso qualsiasi candidatura a Rettore che guardi in alto e pensi in grande. Contro lo scoraggiamento o la stanchezza che talvolta ci possono contagiare, contro la tentazione del disimpegno che a tratti ci può attraversare, contro il senso di sfiducia e la delusione che di tanto in tanto ci colgono, scendiamo tutti in campo con un impegno rinnovato per inseguire il sogno di realizzare la Sapienza, come luogo principe di formazione e trasmissione della conoscenza e come riferimento culturale per le grandi scelte strategiche del territorio e del paese.
Noi possiamo realizzare questo sogno.
Per tutto ciò sono candidato ad essere Rettore della Sapienza per il quadriennio 2008/2012, forte della spinta e della volontà di realizzare il nostro sogno insieme alle Colleghe e ai Colleghi, che spero partecipino sempre più numerosi e sempre più attivamente al governo della Sapienza.
Roma, 1 settembre 2008

Gianni Orlandi

Email: gianni.orlandi@uniroma1.it Cell.: 3488097609

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