mercoledì, settembre 17, 2008

Le azioni dei miei primi tre mesi di governo da Rettore
Qualità, efficienza, partecipazione:
costruiamo insieme il futuro della Sapienza
di Gianni Orlandi


Le azioni da realizzare entro i primi tre mesi di governo.

Oggi serve, anzi è indispensabile, esercitare la capacità di identificare le questioni prioritarie, necessarie per imprimere una svolta di qualità e rimettere in gioco la Sapienza, ponendola in grado di affrontare al meglio la complessa fase che si è aperta per l’università e la ricerca italiane.
Puntare sulla qualità della Sapienza, costruendo strumenti e metodi per valorizzare, competenze ed eccellenze dei docenti e del personale tecnico amministrativo in modo da assicurare alti livelli nella formazione, competitività nazionale e internazionale della ricerca, efficienza della gestione e funzionalità delle strutture e dei servizi agli studenti.
Realizzare la Sapienza come sistema federato compiuto, basato su una piena autonomia economica e gestionale degli Atenei, che consenta la piena espressione dei distinti ruoli dei dipartimenti e delle facoltà e che ridisegni l’assetto della nostra università, ormai non più governabile in forma accentrata, fino alla ridefinizione dei poteri del Rettore nella logica di una nuova governance di unitarietà e decentramento.
Assicurare il risanamento finanziario attraverso meccanismi virtuosi di gestione della spesa, a partire dalla valorizzazione degli investimenti nella ricerca, attraverso la gestione federata delle risorse, a partire dal bilancio per il 2009, e attraverso la determinazione di meccanismi nazionali di finanziamento basati sulla qualità e il merito, per i quali la Sapienza può essere riferimento.
Restituire alle Facoltà di Medicina e alle strutture della sanità universitaria la valenza pregiata di risorsa per l’intera Sapienza, affrontando con determinazione i nodi del Policlinico Umberto I (qualità, merito e trasparenza nell’assegnazione delle responsabilità mediche e sanitarie e nell’uso delle strutture; lotta agli sprechi di ogni genere, finanziari, nell’utilizzo delle attrezzature e degli impianti, nella destinazione delle risorse umane; assoluto rigore e trasparenza negli appalti e in tutte le procedure di acquisto di beni e servizi; effettiva fattibilità degli interventi di risanamento edilizio) e dando definitiva soluzione alla inaccettabile carenza di spazi e strutture per la didattica e la ricerca della seconda facoltà.

Pochi e chiari obiettivi sui quali concentrare l’azione per realizzare rapidamente, entro i primi tre mesi di governo, i primi risultati e aprire il nuovo anno 2009 con un passo diverso e con le condizioni necessarie per affrontare l’insieme delle problematiche, anche di prospettiva di medio e lungo termine, che segnino la Sapienza del futuro.


Per puntare sulla qualità della Sapienza:
o aumento dei finanziamenti per la ricerca e riduzione dei contributi sui finanziamenti esterni dei Dipartimenti alla Sapienza centrale fin dal bilancio 2009;
o creazione di uno strumento/struttura, operativo dal 1 gennaio 2009, che faciliti e potenzi l’accesso ai finanziamenti per la ricerca anche attraverso la creazione di un presidio Sapienza in sede europea, la gestione di tutte le attività di project management e di amministrazione, l’utilizzazione e la valorizzazione dei risultati;
o immediata attivazione di un piano di interventi diretti alla valorizzazione del ruolo dei ricercatori, a partire dalla realizzazione della parità dei diritti e dei doveri di tutta la docenza in tutta la Sapienza; costituzione nel bilancio 2009 di un fondo destinato alla valorizzazione, secondo criteri di merito, di giovani che intendono impegnarsi nella ricerca;
o immediata costituzione di un gruppo di lavoro per la razionalizzazione dell’offerta didattica, finalizzata al potenziamento dei corsi di qualità, che produca indicazioni operative fin dall’anno accademico 2009/2010;
o definizione di un piano organico di interventi per la valorizzazione del ruolo del personale tecnico-ammistrativo da rendere operativo dal 1 gennaio 2009.
o immediata ripresa della realizzazione del piano edilizio e immediata costituzione di uno strumento innovativo che ottimizzi l’utilizzo delle risorse finanziarie, riduca i tempi di realizzazione delle opere, consenta di utilizzare pienamente le competenze presenti nella Sapienza; contestuale risoluzione positiva delle attività pregresse riconoscendo le attività sviluppate dai colleghi;
o prolungamento dell’apertura delle biblioteche e delle strutture, a partire dal 1 gennaio 2009.

Per realizzare la Sapienza come sistema federato compiuto:
o immediata realizzazione, a partire dal 1 gennaio 2009, della devoluzione di funzioni agli Atenei Federati e varo dei provvedimenti necessari a garantire la piena autonomia economica e gestionale degli Atenei, fino alla coerente revisione dello Statuto;
o immediata costituzione di un gruppo di lavoro, che dovrà concludere le sue attività entro l’anno 2009, per la revisione della composizione degli Atenei Federati, in modo da tenere conto delle esigenze culturali e gestionali maturate nella fase di avvio del sistema federato;
o immediata costituzione di una vera squadra di governo, attraverso l’attribuzione di deleghe chiare e trasparenti per le principali problematiche, e programmazione di riunioni periodiche del corpo accademico nelle quali discutere e condividere gli indirizzi strategici del governo della Sapienza;

Per assicurare il risanamento finanziario:
o messa a punto e realizzazione di un piano di rientro dal deficit a carattere triennale e annuale, a partire dalla gestione del bilancio 2009; contestuale definizione e attivazione di un piano d’azione diretto al reperimento e all’acquisizione di risorse pubbliche e private, anche attraverso l’individuazione di strumenti innovativi;
o immediato avvio, fin dal bilancio 2009, della gestione federata delle risorse;
o immediata costituzione di un gruppo di lavoro che elabori e definisca proposte per la revisione dei meccanismi nazionali di finanziamento, in modo da tenere conto della specificità della Sapienza e di affermare progressivamente criteri basati sulla qualità e il merito.

Per restituire alle facoltà di medicina e alle strutture della sanità universitaria la valenza pregiata di risorsa per l’intera Sapienza:

o definizione del piano di interventi immediatamente realizzabili per il rilancio della qualità del Policlinico Umberto I, di competenza della Sapienza e/o dell’Azienda (assegnazione delle responsabilità mediche e sanitarie, uso delle strutture, lotta agli sprechi, rigore e trasparenza negli appalti e in tutte le procedure di acquisto di beni e servizi, relazioni sindacali stabilmente improntate alla logica del confronto etc.), da rendere operativo dal 1 gennaio 2009;
o attivazione immediata del confronto con la Regione per la chiara e positiva definizione dei rapporti tra l’Università e le Aziende e dei nodi del Policlinico Umberto I (management, situazione finanziaria, equiparazione dei trattamenti, etc.) in modo da assicurare certezze e un futuro di rilancio e valorizzazione del nesso inscindibile tra didattica, ricerca e assistenza;
o definitiva assunzione delle scelte per il risanamento edilizio del Policlinico Umberto I, accompagnate da un preciso piano di fattibilità, da effettuare entro i primi tre mesi di governo, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione della Facoltà e con il supporto delle istituzioni locali;
o promozione immediata di un tavolo nazionale sui Policlinici Universitari per la definizione di un quadro normativo nazionale adeguato a tutelare e valorizzare la peculiarità dell’attività sanitaria svolta in ambito universitario e a regolare coerentemente il rapporto con il servizio sanitario nazionale e le politiche di finanziamento;
o immediata attivazione del progetto per gli spazi per la didattica e la ricerca della seconda Facoltà di Medicina.

Sono questi i terreni sui quali realizzare risultati in tempi rapidi, concretizzando così il cambiamento che farà la differenza.

Nessun commento: