lunedì, settembre 15, 2008

Lettera inviata ai Colleghi della prima Facoltà di Medicina
Alle Colleghe e ai Colleghi della prima Facoltà di Medicina

Care Colleghe e cari Colleghi,
come sempre durante le campagne elettorali, quando si giunge alla vigilia del voto, si registra qualche tono eccessivo, che talvolta indulge a polemiche personali o a letture comode, anche se non veritiere, dei fatti accaduti e della realtà contingente.
Anche in questa occasione avevo sperato, da inguaribile sognatore, che ciò non si sarebbe verificato nella Sapienza oggi, a fronte della vera e propria emergenza che viviamo, nella situazione sempre più difficile nella quale viene spinto il sistema universitario e di ricerca e, in particolare nella nostra regione, il sistema sanitario. Speravo avrebbe prevalso lo spirito solidale di una comunità accademica che vuole eleggere il Rettore in grado di rilanciare la nostra università e di restituire al Policlinico Umberto I le condizioni per fare l’eccellenza che potrebbe.
Ma non voglio abbandonare i sogni per adattarmi alle miserie della realtà, soprattutto non voglio rinunciare al sogno di realizzare veramente, da Rettore, un futuro di qualità per tutta la Sapienza, per le sue Facoltà di medicina, per il Policlinico Umberto I.
Invito allora tutti i colleghi della Facoltà di Medicina e, in particolare, i colleghi che hanno ritenuto di scrivere a sostegno della candidatura di Frati una lettera, che purtroppo si sostanzia soltanto in un attacco alla mia persona, fondato su una vetusta leggenda di sei anni fa, a confrontarsi con la realtà dei problemi e con il percorso da attivare da subito per cambiare davvero le cose, chiudendo definitivamente una stagione di governo che ha lasciato degradare il Policlinico Umberto I, una struttura di sanità universitaria, che era e possiamo far tornare ad essere vanto della città e del paese.
Ho già illustrato a tutti i colleghi linee e obbiettivi precisi, cadenzati nel tempo, che possono produrre i primi risultati nei primi tre mesi di governo, perché c’è urgenza e non è rinviabile gestire con un passo diverso le scelte di governo del Policlinico Umberto I e il rapporto con la Regione, che deve assicurare scelte chiare e nette per valorizzarne il ruolo.
Per tutto ciò cari colleghi, e per lo stile diverso in cui governerò da Rettore, fondato sulla trasparenza e sulla partecipazione, vi chiedo di votarmi e di farlo subito, fin dalla prima votazione. Proprio voi, cari colleghi, che siete così numerosi al voto, potete essere protagonisti della svolta che chiude con il passato e, finalmente, costruisce il futuro.
Insieme, possiamo farlo e concretizzare il sogno di eccellenza per le nostre facoltà di medicina, per il Policlinico Umberto I, risorse di tutta la Sapienza.
Un caro saluto.
14 settembre 2008
Gianni Orlandi

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